Il volontariato

Il Volontariato

Anche per la piccola Missione di Mkiwa, il volontariato è diventata una realtà concreta. Di ciò dobbiamo davvero lodare il Signore, sia perché queste persone che ci aiutano ce le manda Lui, ma soprattutto perché esistano tali cristiani impegnati, che con spirito di sacrificio e di adattamento, a proprie spese, vogliono condividere concretamente i disagi di questi paesi.

Per noi, queste visite sono come delle luci di speranza che si accendono di tanto in tanto, nel buio di queste zone. Fanno più bello il volto della nostra Missione, perché sono di esempio con il loro lavoro, spesso faticoso e senza respiro per il tempo limitato che hanno a disposizione.

Questa presenza di volontariato laico, è un dono dello Spirito Santo alla Chiesa.

E’ molto bello e incoraggiante anche per noi, quando il lavoro si alterna con la preghiera che i laici condividono con la nostra comunità. Insieme recitiamo le Ore liturgiche, più spesso a chiusura della giornata, in italiano, altrimenti anche loro nella lingua locale., e diventa allora presenza di buon esempio e di partecipazione alla vita comunitaria.

Persone sempre più numerose, ormai, vengono per passare un tempo più o meno lungo con la nostra comunità. Persone che desiderano essere utili, anche prestando l’opera delle loro mani… Sembra che non basti più offrire i loro risparmi, ma avendone la possibilità (perché non tutti naturalmente possono lasciare famiglia e lavoro o altri impegni), vogliono venire qui. Infatti conosco persone che verrebbero volentieri, ma proprio non è loro possibile. E’ il tempo delle loro vacanze che viene sacrificato ma in compenso l’esperienza e la gioia dell’accoglienza che l’africano riserva, compensa anche il rischio, il viaggio, le rinunzie… Certamente nel bagaglio che si prepara prima di partire, c’è da mettere questo pacco di difficoltà e di disagi, ma si parte…

Una dottoressa arrivando di notte a Dar-es-Salaam fino a Mkiwa, con la strada impraticabile, esce con una espressione forse non troppo cristiana, ma che rivela la grande difficoltà e stanchezza che aveva dovuto sopportare per arrivare fino a noi: “se al paradiso è così difficile arrivare, saranno pochi ad andarci!”

E’ difficile, è vero, arrivare a Mkiwa, ma dopo non si vorrebbe più andare via…, poiché è bello restare, servendo e condividendo…!

Ogni anno viene Mario Lemmo e la sorella di suor Rita. E’ venuto Bruno e Rosina, dottori. Vengono ogni anno i coniugi – dottori Crescenzi. E’ venuto Dino Toma, un commerciante… Ogni anno ci sono persone che chiedono, solo dobbiamo cercare di concordare queste presenze per avere disponibilità per ospitare tutti. Ciascuno fa il servizio secondo la sua professione specifica, ma per tutti c’è da fare, anche senza una particolare professione, dove e come si sa. Noi continuiamo a chiedere questa collaborazione e attendiamo di accogliere chi si sente di condividere un poco di tempo per aiutarci. Operai e tecnici di qualsiasi attività. Chiunque con le proprie qualità e capacità che possa darci una mano, noi li aspettiamo qui. Se la Provvidenza li ha dotati, lo ha fatto anche perché potessero servire chi queste possibilità, abilità non ha. Qualsiasi lavoro che si sappia fare, qui è necessario. Basta che portino con se anche spirito di adattamento e voglia di aiutare.

Non si tratta di venire perciò solo per fare una “esperienza” da raccontare, ma servire chi è nel bisogno. Perché bisogna essere disposti ad usare poca acqua, sia per lavarsi che per lavare i panni, ed accettare un letto che non è proprio secondo le proprie abitudini, a mangiare cibi non così gustosi, a bere acqua…, non così limpida, ma senza pericolo, perché si bolle, e…, tutto ciò che ogni persona sa che le costerà sacrificio.

La casa delle nostre ragazze, generalmente in agosto, è relativamente libera, come pure il prefabbricato. Si lavora sodo, anche perché a seconda della stagione è più o meno caldo, e in compenso si riceve quel vitto e quell’alloggio non così soddisfacente.

Del resto, basta leggere la vita dei primi missionari, cominciando da Gesù e i suoi discepoli, quanti disagi, fatiche, digiuni…, senza sapere (la sera) “dove posare il capo”!

Certamente non è meno preziosa l’azione dei gruppi che sono stati organizzati per sostenere la nostra Missione… A Roma, Scauri, Villa Prati, Isernia e vicinanze, Matrice e Maddaloni, Como e Cardano al Campo… e altri che ci auguriamo nascano ancora… Tutto e tutti accogliamo come dono di Dio, poiché la nostra Missione, se vive e potrà continuare a vivere, è per la vostra carità e l’aiuto delle varie associazioni di beneficenza a favore del terzo mondo…, come Caritas, CEI, Opere Pontificie…

E’ in questo modo, che voi e noi continuiamo ad ascoltare la voce dello Spirito che ci sollecita al bene e ci tiene desti per raccogliere i “segni” che Egli ci offre. Gesù ci invita a portare la Buona Novella e a “distribuire i pani” che voi impastate con la farina raccolta dai grani dei tanti sacrifici. Poi Gesù moltiplicherà questi pani, se vede che è necessario, ma dobbiamo anche pregare, affinché i grandi di questo mondo dell’opulenza, del consumismo, cerchino nuove vie, a loro possibili, per modificare la situazione, davvero inumana, della gente del cosiddetto “terzo mondo”.

Noi siamo troppo piccoli per fare molto, ma facciamo tutto ciò che è nelle nostre possibilità, affinché al giudizio Gesù ci dica: “Venite benedetti dal Padre mio, perché ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero affamato e mi avete saziato, ero nudo e mi avete rivestito, ero carcerato e forestiero e siete venuti a visitarmi… E noi… quando Signore abbiamo fatto questo per te?…”  E il Signore quel giorno dirà, quando hai preso del tuo e lo hai donato a chi sapevi ne aveva bisogno. Questo tu lo hai dato a Me, personalmente.