La condivisione

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Avrete notato la desolazione che incontra un missionario entrando in un villaggio. I cristiani, se ci sono, sono piuttosto dispersi, sonnolenti. Non hanno possibilità di istruirsi, di essere seguiti… mancano di iniziativa, perché non hanno possibilità di mettere in atto ciò che desidererebbero fare. Il missionario può visitarli circa una volta al mese. Nello stesso giorno celebrerà Eucaristia, amministrerà i Sacramenti, ascolterà i loro problemi, sempre numerosi e più spesso a livello economico…

Il catechista dovrebbe sostituire il Parroco in tutto: istruzione, omelie, preparazione ai Sacramenti, preghiera “Ibada” della domenica che consiste in una paraliturgia, tutta – come la S.Messa – ad eccezione, naturalmente, della Consacrazione.

Spesso però tutto questo lavoro supera la preparazione e la capacità del catechista, per cui – quando il Missionario – per qualsiasi motivo ritarda la sua presenza oppure viene limitata, quando ritorna, il suo lavoro lo trova raddoppiato. Per la gente, anche che la chiesetta sia pulita o sporca, non fa problema. Che i pipistrelli in grandi quantità, siano padroni perfino dell’altare, per cui ogni volta che si sa che c’è una preghiera bisogna andare a ripulire l’ambiente di ciò che fa notare la presenza di essi… non è significativo.

Abituati al peggio, resistono, di fronte a ciò che per noi europei è inconcepibile. Chi davvero deve resistere, è il Missionario, abituato diversamente. Ma la forza gli viene dall’amore che Cristo ha per i poveri, più poveri… Solo l’amore che Gesù ha per questa gente dà al Missionario il coraggio e la fiducia di andare avanti. E, avanti va per anni. Sereno, contento di poco, felice di poter condividere la propria vita…, mentre gli anni passano, nel disagio e nella fatica… e le malattie lo consumano assieme alla gente del luogo.

Siamo contente vedendo che la gente ha notato che qualcosa è cambiato nella loro chiesetta. Non c’erano prima le stazioni della “Via crucis“. Ora sono state attaccate alle finestre che per caso sono proprio quattordici.

Il vescovo ha dato il permesso di avere Gesù nel Tabernacolo. La porta si chiude. Le pareti sono bianche. C’è un profumo di pulito tutto intorno. Abbiamo anche portato alcuni banchi fatti fare con i soldi che i nostri amici italiani versano di tanto in tanto sul conto a favore della Missione delle Orsoline.

La domenica c’è sempre una tovaglia pulita sull’altare, candele accese, Crocifisso e fiori.Ora si, che si sente la festa, quando si entra in chiesa! Tutti possono pregare e c’è posto quasi per tutti a sedere. Che gioia entrare la mattina assieme al sole che penetra attraverso le finestre!

Ogni giorno quando ancora è buio entriamo in chiesa per la preghiera delle “Lodi”. Se non piove c’è più gente che partecipa, ma nel periodo delle piogge tutti vanno al campo, altrimenti, non si mangia neppure quei tre, quattro mesi, dopo il raccolto!

Fedele è il gruppo che abbiamo organizzato con le giovani “le Figlie di Maria” e le donne del gruppo “S.Anna”. Generalmente, dopo questa preghiera noi della comunità rientriamo a casa e ci prepariamo a ricevere la S.Comunione, in questa stanzina dove tutte non entriamo tanto è piccola, ma speriamo che Dio con l’intercessione di S.Giuseppe ci aiuti ad avere presto una cappella più grande. In questa piccola cappellina c’è Gesù. Il Vescovo ci ha concesso il permesso, così che anche durante il giorno, possiamo andare a pregare e a fare l’adorazione quotidiana.