Quando c’è amore, c’è creatività

Per la ricorrenza del centenario delle apparizioni della Madonna a Fatima, abbiamo preparato un programma per pregare assieme a tutti i cristiani del nostro villaggio.

È nostro impegno apostolico amare e far amare sempre più la Mamma di Gesù e nostra.

Con il desiderio di far crescere la fede e l’amore nei nostri cuori abbiamo pensato ad un programma di preghiera e di riflessione. Il Santo Rosario preghiera semplice e conosciuta da tutti i cattolici poteva riuscire ad unirci tutti con lo stesso amore per la Madonna. La Vergine Maria tutte le volte che è apparsa in Italia e altrove, ha sempre raccomandato la recita del S. Rosario. Questa anno poi che ricorre il centenario delle apparizioni a Fatima ci è sembrato un motivo in più per pregare assieme, raccomandando a LEI le nostre famiglie, la nostra Chiesa e tutto il mondo, in modo speciale tutti i peccatori, che siamo noi tutti.

Desideravamo di pregare in una forma non monotona, come spesso si recita questa preghiera, ma con maggiore fede e raccoglimento.

Un pellegrinaggio di circa 500 metri – verso la grotta della Vergine dell’Annunciazione, che abbiamo costruito tempo fa a Mkiwa, e la preghiera assieme ai canti alla Vergine avrebbe dato al nostro pellegrinaggio un risveglio di amore verso la nostra mamma celeste.

Nella nostra Regione come in Tanzania per quanto ne sono a conoscenza, non ci sono santuari della Madonna.

Un giorno ho pensato di costruire una grotta dove mettere una statua della Madonna.

Ho fatto ridere un dottore venuto da Roma quando mi ha visto tracciare per terra un cerchio dicendo: “Qui costruiremo una grotta per venire a pregare la Vergine”.  Qualche mese dopo, la grotta era quasi terminata. È stata costruita con pietre nere e bianche del luogo ed era ai nostri occhi davvero bella. La grotta è stata costruita da lavoratori locali sotto la supervisione di Alessandro, ingegnere edile (oggi don Alessandro cpps). La grotta per noi, oggi, è il luogo preferito – dove possiamo incontrare Maria – la nostra Mamma celeste.

Dalla mattina fino a sera la grotta resta aperta per chi desidera andare a salutare la Madonna con una “Ave Maria, Maria una ragazza che un Angelo ha chiamato “piena di grazia. La benedetta fra tutte le donne”. Lei ci ha donato il Salvatore del mondo con la sua umiltà e piena disponibilità alla Volontà di Dio.

Per chi crede e per chi non crede, Maria di Nazaret resta sempre la Madre della misericordia, che ama con amore grandissimo, tutti i suoi figli.

Ogni domenica, dunque dopo la S. Messa delle ore dieci, dal giorno 7 ottobre 2017 abbiamo iniziato, con i cristiani del nostro villaggio che partecipano alla S. Messa – dai bambini agli anziani – questo tipo di preghiera, cominciando con la “supplica alla Madonna di Pompei”. E’ stato davvero sorprendente, sia per il numero delle persone che per il loro raccoglimento. La fede e la responsabilità che ogni gruppo aveva di recitare lungo il cammino una decina di Ave Maria, muoveva davvero il cuore, quando si sentiva la voce dei bambini, dei ragazzi, delle donne e degli uomini, che cominciavano e poi tutti insieme rispondevamo con un cuor solo, pieno di riconoscenza per Lei che ci ha donato Gesù il nostro Salvatore.

La nostra Mamma dal cielo avrà sorriso compiacente.

Ogni persona con il suo gruppo, ha avuto l’occasione di testimoniare la propria fede e devozione davanti agli altri fedeli pregando e cantando dopo ogni decina di Ave Maria.

Con la festa dell’Immacolata Concezione, abbiamo terminato il nostro programma di preghiera. Abbiamo vissuto questo periodo di due mesi tra la preghiera, il pellegrinaggio e qualche piccola penitenza…come la penitenza di una domenica, quando siamo tornate a casa e abbiamo pranzato alle ore 15 del pomeriggio.

Il nostro pellegrinaggio si snodava lungo la “Via Crucis” fino alla grotta – pregando e cantando ogni volta che il gruppo terminava la decina di Ave Maria.

Tutti i cristiani, ogni domenica dopo la partecipazione alla  S. Messa, invece di tornarsene a casa partecipavano al pellegrinaggio, pregando con raccoglimento e impegno personale.

Uomini, donne più giovani e più anziane, giovani e ragazzi, bambini e suore. Tutti abbiamo avuto l’impegno come gruppo di recitare una decina di Ave Maria.

Alla fine della recita del Rosario, i fedeli  ascoltavano una breve lettura per la riflessione personale sia sulle apparizioni e i messaggi della Madonna a Fatima, sia alcune parole sulla preghiera del Rosario dei Papi Giovanni Paolo I e St. Giovanni Paolo II, seguita ogni volta con un canto mariano.

Le due letture che abbiamo dato per la riflessione sulla preghiera del Rosario, sono state tratte dagli scritti dei due Papi che ci spiegavano il loro modo di recitare questa preghiera.

Papa Giovanni Paolo I con il suo scritto “il mio Rosario” e S. Giovanni Paolo II con uno scritto nel quale spiegava quanto questa preghiera sia importante per la nostra vita spirituale.

Queste due ultime riflessioni ci hanno fatto capire – ancora una volta – che il S. Rosario non è una preghiera per i bambini e per le persone poco intelligenti, come dicono alcuni, ma una preghiera che ha chiesto la Vergine stessa, la quale ci raccomanda di pregare il Rosario per la salvezza di tutti i peccatori.

Peccatori come noi stessi – Nessuno escluso!

Per la festa della Vergine Immacolata la riflessione l’abbiamo tolta dalle parole di padre Livio (Radio Maria) “La bellezza di Maria” Da dove nasce tanta bellezza in Maria?  e noi tutti figli di Dio come possiamo acquistare un poco della bellezza di Maria? Preghiamo la nostra Mamma celeste, che dal cielo è scesa in vari Paesi a raccomandarci di sforzarci di vivere con fede e amore perché il Paradiso ci aspetta, come aspetta l’inferno – che esiste davvero – per chi nulla spera e che alla quale nessuno può sfuggire. La nostra speranza è riposta nella misericordia di Gesù che torna ancora in questo Natale 2017 – perché vuole vivere nei nostri cuori.

La nostra speranza è riposta nella misericordia di Gesù. Sappiamo che Lei intercede per noi – e dal cielo ci segue con il suo sguardo d’amore. Quando vede la nostra sofferenza e le nostre lacrime, la sua compassione diventa consolazione. Preghiamo Maria, Amiamo Maria e saremo sempre consolati nelle nostre difficoltà.

Con profonda gioia e il cuore colmo di amore, contempliamo come Lei il mistero di un Dio che si fa piccolo Bambino perché possiamo stringerlo tra le nostre braccia.

 

A tutti voi amici, famiglie nostre e suore tutti, auguri  per un Natale  pieno di nuova Speranza -Accogliamo Gesù nelle nostre case e donando quel poco che possiamo ai poveri, perché qualunque cosa facciamo per i più poveri è a Lui che lo facciamo.